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Viaggiare è sicuramente una validissima alternativa al trascorrere intere giornate in casa, perciò voglio parlarvi di Venezia e di come mi ci sono trovato quando ho avuto modo di pernottare lì e di visitarla di notte.
Sono stato a Venezia un paio di volte e solo durante l’ultimo viaggio ho avuto modo, finalmente, di vederla di notte.Venezia di notte ha un fascino avvolgente che mescola il silenzio dei suoi vicoli al rumore dell’acqua che si muove lungo i canali.Quella volta che ho passeggiato per Venezia di notte non mi sarei mai aspettato di trovarla così deserta. Passeggiare in una Venezia notturna significa non trovare la ressa dei turisti che la visitano (e invadono) durante il giorno. Possiamo chiamarla fortuna.
Per vedere Venezia di notte bisogna decidere di dormire lì e non nelle città vicine.
Se stai per chiedermi se dormire a Venezia è economico, sono costretto a dirti di no. Ma sicuramente te lo aspettavi.
Credo sia impossibile dormire a Venezia spendendo poco, la città è davvero poco clemente con i portafogli dei turisti che decidono di dormire lì, quindi molti preferiscono dormire vicino Venezia, a Mestre, a Padova o nei dintorni. Tieni presente che l’ultimo treno in partenza da Venezia Santa Lucia a Venezia Mestre parte alle 22.00. Sarà per questo che la sera la città cambia completamente aspetto.
Facciamo finta che tu abbia scelto di restare a Venezia per la notte e che tu stia cercando qualcosa da fare. Innanzitutto ti consiglio di alloggiare vicino la stazione di Venezia Santa Lucia, non è vicinissimo ai luoghi turistici, ma al tuo arrivo ti eviterà di girovagare per tutta la città con zaini e bagagli. Venezia non è a prova di trolley!
E’ piena di scalini e ponti, quindi, se puoi, molla tutto in albergo e passeggia senza pesi da trascinare.
Io ho alloggiato a La Locanda di Orsaria (ti lascio i link in fondo all’articolo). Stile veneziano, tendente al vecchio, non il meglio del meglio, ma un posto accogliente e funzionale in cui alloggiare per visitare la città:
- vicinissimo alla stazione
- vicino a supermercati e ristoranti
- vicino alle fermate dei vaporetti
- ottimo per muoversi a piedi
- buono per dormire e per la colazione
Cosa fare a Venezia di sera
Se ti stai chiedendo cosa fare a Venezia la sera, quello che ti consiglio, e che tra poco ti mostrerò, è di fare una passeggiata in piazza San Marco. Più tardi è meglio è. E’ una questioni di gusti, ma una birra puoi berla ovunque, mentre Piazza San Marco è solo lì a Venezia. Dato che i locali non chiudono molto tardi, avrai modo di goderti una città semi deserta, e se avrai fortuna la piazza sarà tutta per te.
La movida notturna veneziana è un pò diversa da quella di altre città che si scatenano fino a notte fonda. A Venezia la serata inizia con l’immancabile aperitivo e si prolunga con cena e dopocena. Ovviamente se hai tutta la serata davanti e vuoi trovare un pò di movimento, un posto dove bere e stuzzicare qualcosa è Fondamenta Misericordia, nel quartiere Cannaregio. E’ una zona piena di locali dove provare una gran quantità di cicchetti.
A Venezia i cicchetti sono i tipici spuntini da aperitivo, consumati sempre con un buon bicchiere di vino. Sto parlando di piccole fette di pane condito con qualsiasi ingrediente, molto simile alle tapas spagnole.
Altre zone molto in voga soprattutto tra i giovani sono Campo Santa Margherita e l’area di Erbaria vicino al Rialto, dove si è soliti prendere qualcosa da bere all’aperto.
La mia Venezia
Non sarò mai stanco di ripetere:
E quello me lo chiami quel campanile? Ma quello è IL CAMPANILE!
Quando sono stato a Venezia con Fabrizia abbiamo avuto la gran fortuna di vedere la città sotto un’altra veste. Arrivammo in stazione alle 23.00 di un anonimo giovedì sera, e l’albergo dove alloggiavano distava non più di 50 metri da lì. Ci accolse alla reception un tipo più che ubriaco, completamente fuori di testa e che parlava un veneziano stretto stretto. Non si capiva assolutamente niente.
Non senza difficoltà quindi riuscimmo a fargli registrare i nostri documenti e a ricevere le chiavi della nostra stanza. Stenderò un velo pietoso sulle indicazioni circa la colazione che cercò di darci.
Salimmo le scale e, data un’occhiata alla stanza e messi da parte i bagagli, pensammo di uscire a fare due passi in una città che conoscevamo appena. Scegliemmo di dirigerci a tentoni verso piazza San Marco.
Venezia è un dedalo di vicoli e viuzze, che non capisci mai dove portino, ma una cosa e certa: le indicazioni per piazza San Marco e il Rialto sono ovunque. Quindi presa una birra prima della chiusura locali, ci avviamo verso piazza San Marco.
La cosa che mi stupiva di più era vedere sempre meno gente in giro. Voglio dire, eravamo a Venezia, una delle città più visitate del mondo. Una città letteralmente invasa dai turisti ogni giorno della settimana.
Possibile che quei vicoli fossero tutti vuoti? Sì. Possibile e bellissimo. Ora, non so se siete mai stati a Venezia, ma immaginate di vagare per la città in totale solitudine. Non una persona in giro, non una voce. Solo il rumore dell’acqua lungo i canali e di qualche motore in lontananza. Forse, pensavo, eravamo noi ad aver preso una strada secondaria, forse arrivati a piazza San Marco avremmo trovato una folla di turisti notturni, usciti dai locali in chiusura.
Eravamo in una viuzza che terminava con un arco estremamente decorato, quello della Merceria dell’Orologio. Attraversato l’arco eravamo di fronte ad una piazza San Marco deserta. Al centro c’era solo un fotografo con un collega che lo aiutava a fotografare la chiesa in un momento così unico.
Quel silenzio era sinonimo di pace e di calma in un luogo che non ha mai pace, pieno di gente e rumori e voci. E invece noi ce ne godevamo lo scintillio notturno, i colori brillanti e la quiete d’altri tempi. Venezia era un museo aperto solo per noi e ci era concesso di ammirarla con calma e senza fretta. Sembrava una di quelle lente inquadrature di Sorrentino, in The Youth, in cui la piazza è vuota e ci sono solo due figure a contemplarla.
Quella sera pensai ad alta voce, “Quanto siamo fortunati per questo momento. Pensaci! A quanta gente è concesso di vedere questo spettacolo dell’arte e della bellezza in completa tranquillità?”
Quella sera mi sentivo fortunato. E fortunato era il tempo che abbiamo trascorso li ad assaporare quel momento. Infine da buoni turisti tirammo fuori il telefono e, scattata una foto, tornammo in albergo.
La vacanza non poteva iniziare meglio e l città non poteva darci benvenuto più caloroso, anche se caloroso non è la parola più adatta, considerati gli ultimi spifferi invernali di quella sera.
Vi lascio con la foto, e se siete viaggiatori alla “come viene” e non vi piace pianificare ogni istante di una vacanza chiedete pure tutte le dritte per trascorre un paio di giorni a Venezia…quando potremo uscire di nuovo di casa.
Tutte le informazioni o i link che vi do sono semplicemente frutto delle mie esperienze, non c’è un tornaconto economico.
Ciò che mi fa piacere ricevere sono i vostri commenti con le vostre esperienze di viaggio a Venezia e non solo!
Qui trovate il link per l’albergo in cui ho alloggiato: La locanda di Orsaria.
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