IG: @nello_di_coste
- Titolo: Resteranno i canti
- Autore: Franco Arminio
- Casa Editrice: Bompiani
- Anno: 2018
- N° pagine: 160
Resteranno i canti di Franco Arminio: perché leggere poesie?
Il post di oggi doveva essere un altro, e invece vi è toccato quello sulla poesia, più esattamente quello sulla raccolta di Franco Arminio: Resteranno i canti.
Lo so la poesia è per pochi, e io voglio rivolgermi a tutti quelli che non le leggono le poesie, che non le conoscono: perché sono uno di voi, ne leggo pochissime.
Leggo poesie davvero raramente, quasi per dovere. Delle volte provo a leggere qualcosa, e quasi mai resto soddisfatto dei versi di uno o di un altro poeta. Mi impongo di provare a leggere un nuovo poeta e alla fine resto perlopiù deluso.
Che poi cosa significa poeta?
Per questo, quando leggo le poesie mi sono inventato un mio gioco, un’abitudine. Tendo a leggerle a voce alta, fingendo di declamarle, facendo un po’ l’idiota in pratica. Lo so che può sembrare stupido, però almeno così posso rendere le cose più divertenti.

Mai vista una primavera così bella.
Resteranno i canti di Franco Arminio: quando la poesia stupisce
Ho fatto lo stesso con la prima poesia di Resteranno i canti di Franco Arminio. Lo ammetto non avevo aspettative molto alte, non conoscevo l’autore e ho comprato il libro giusto per dare un’altra possibilità al mondo della poesia.
Così l’ho aperto, ho preso fiato e ho iniziato a scimmiottare il primo verso:
“Mai vista una primavera così bella.”
Il resto però l’ho letto solo con gli occhi perché dentro di me mi sono detto “ammazza che bella!”.
Così ho letto la seconda poesia, e di nuovo mi sentivo spiazzato. Era davvero bella.
E quindi la terza: anche questa era bella.
È stato come un abbraccio prolungato, quando hai il tempo di capire se la persona che hai tra le braccia ha ancora voglia di star lì o vuole divincolarsi. Quelle poesie sono state come un abbraccio che resiste. E sto continuando a leggerle ancora ora.
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Non perdete l’occasione di leggere delle belle poesie, perché sono davvero molto rare. Ricordo ancora cosa mi disse una volta un professore che avrebbe dovuto aiutarmi a scrivere la mia tesi: “Cos’è il mondo senza poesia?”
Ma questa storia ve la racconterò un’altra volta!