Nuovi Sperduti di Valerio Carbone

Nuovi Sperduti di Valerio Carbone

Nuovi Sperduti: il furto della Gioconda (e di un’intera generazione)

Parigi, Roma, una missione surreale e il caos dei trent’anni. Nuovi Sperduti di Valerio Carbone non è solo un romanzo: è una parentesi. Una di quelle in cui si entra per caso — magari per leggere due pagine al volo — e da cui si esce solo dopo aver respirato una generazione intera.

Il protagonista si chiama Banana — sì, proprio Banana, e no, non ti spiegherà subito perché. Vive a Parigi con la sua ragazza, ma per “colpa” del suo vecchio amico Sorcio, si ritrova a trascorrere l’estate a Roma, tra libri consumati, nuovi amici e serate che cominciano con un aperitivo e finiscono all’alba, spesso senza aver capito esattamente come.

Sembra tutto molto normale, molto “post-universitario”, finché il motivo del suo essere a Roma diventa chiaro: recuperare la Gioconda. Proprio lei, la Monna Lisa, direttamente dal Louvre, per portarla a Roma.

Un furto? Un pretesto? Un’illuminazione?

La trama si costruisce lentamente, tra un bicchiere di vino rosso e una citazione colta. Carbone non ha fretta di portarci alla meta: preferisce mostrarci il viaggio, quello reale — nelle strade di Roma — e quello interiore, più accidentato e tenero. La “missione” è solo un filo rosso, forse anche un pretesto per parlare di altro: del tempo che scivola via, dei sogni accatastati negli angoli della mente, di quella sensazione di essere in ritardo senza sapere bene per cosa, della voglia di scrivere.

nuovi sperduti di valerio carbone copertina edizioni efesto

Banana e i suoi amici non sembrano propriamente dei ladri di opere d’arte. Sembrano più ladri di attimi, di notti infinite, di idee e malinconie condivise. C’è ironia, molta, ma anche una malinconia sotterranea che si insinua tra le righe e resta con te a fine lettura, come una canzone lasciata in loop troppo a lungo.

Il ritratto di una generazione in Nuovi Sperduti di Valerio Carbone

Nuovi Sperduti è il nome perfetto per questi ragazzi e per molti di noi: in equilibrio precario tra l’adolescenza prolungata e l’età adulta che bussa con sempre più insistenza. Il romanzo racconta proprio questo: l’incapacità (o il rifiuto?) di crescere del tutto. L’attaccamento a una giovinezza idealizzata, spavalda, poetica. E lo fa con uno stile che non cerca di impressionare, ma riesce comunque a farsi sentire — a tratti letterario, a tratti spensierato, come le conversazioni più belle tra amici.

Ci sono pagine in cui ci si ferma per sottolineare. Altre in cui si ride, o si sospira, perché “questo potrei averlo scritto io”. Ecco la magia: Carbone non racconta solo la storia di Banana, racconta anche un po’ la nostra.

La scrittura come atto di resistenza

Nel cuore pulsante del romanzo c’è un amore evidente per la parola scritta. Non è solo una questione di stile — che pure è agile, elegante e mai forzato — ma proprio di dichiarazione d’intenti. Scrivere, per questi personaggi, è restare vivi. È provarci, anche quando il mondo sembra chiederti altro: stabilità, produttività, “serietà”.

Valerio Carbone riesce a scrivere di questa instabilità con grazia e ironia. La sua Roma non è solo uno sfondo: è un personaggio. Ti pare quasi di sentirla — il traffico, i sampietrini, l’odore del caffè e della pioggia sulle panchine del centro.


In conclusione: il furto perfetto

Alla fine del libro, della Gioconda non ti importa quasi più. O forse sì, ma in modo diverso. Perché Banana non ha rubato solo un quadro. Ha rubato tempo, libertà, memoria. E in fondo, lo sappiamo bene: i furti migliori non lasciano allarmi, ma nostalgia.

Nuovi Sperduti è un romanzo da leggere senza fretta. Da portarsi dietro nei pomeriggi pigri, da condividere con quell’amico che si ostina a scrivere racconti che non pubblicherà mai, o con chi continua a dire che non sa “cosa vuole fare da grande”.

E forse è proprio questo il punto: nessuno lo sa davvero, ma c’è poesia anche in questo.

Altro da Edizioni Efesto


In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l'acquirente.

- / 5
Grazie per aver votato!
Pubblicità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *