Milan Kundera libri e frasi celebri


Milan Kundera libri e frasi celebri
In un anno di grandi perdite letterarie ho pensato fosse utile per chi cerca online Milan Kundera libri, o tutti i libri di Milan Kundera, avere uno spazio in cui trovare le opere principali di uno dei più celebri scrittori contemporanei.
L’elenco di libri di Milan Kundera che trovate in fondo all’articolo è un’occasione pratica per immergersi nella sua prosa e scoprire li temi più cari di Milan Kundera. Attraverso le sue opere, l’autore ceco ci invita a riflettere sulle complessità dell’esistenza umana, sulle relazioni interpersonali e sulla natura stessa dell’identità.
Milan Kundera, biografia e carriera in breve
Milan Kundera, nato il 1º aprile 1929 a Brno, in Repubblica Ceca, è uno scrittore di fama internazionale. Dopo essersi laureato presso l’Accademia di Musica e Arti Drammatiche di Praga, Kundera ha iniziato a dedicarsi alla scrittura. Una vera e propria sfida ai confini ideologici imposti dal regime comunista. La sua opera più celebre, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, pubblicata nel 1984, ha raggiunto un vasto successo a livello globale, trasformandolo in un punto di riferimento della letteratura contemporanea.
Kundera è noto per la sua prosa raffinata e sottile, in cui analizza con profondità e ironia la condizione umana, esplorando il tema dell’amore, della memoria, della politica e della filosofia. I suoi romanzi sono caratterizzati da una narrazione sospesa tra il personale e il collettivo, tra il destino individuale e le correnti storiche che influenzano la vita degli individui.
Invito a leggere l’elenco dei suoi libri in ordine di pubblicazione:
Siete pronti a intraprendere un viaggio attraverso l’universo letterario di Milan Kundera? Vi invito a scoprire i suoi libri, elencati qui di seguito in ordine di pubblicazione. Ogni opera è un’opportunità per immergersi nelle complesse trame dell’animo umano, lasciandosi trasportare dalla penna raffinata di questo autore straordinario.
Elenco dei romanzi di Milan Kundera
- Lo scherzo – 1967
- Amori ridicoli (raccolta di racconti) – 1968
- Il valzer degli addii – 1972
- La vita è altrove – 1973
- Il libro del riso e dell’oblio – 1978
- L’insostenibile leggerezza dell’essere – 1984
- L’immortalità – 1990
- La lentezza – 1995
- L’identità – 1997
- L’ignoranza – 2001
- L’arte del romanzo – 2003
Quelli di cui stiamo parlando sono solo alcuni degli scritti di Milan Kundera, che vi accompagneranno in un viaggio emozionante e profondo attraverso i labirinti dell’esistenza umana. Buona lettura!
Il primo libro di Milan Kundera Lo scherzo (1967)
Pubblicato in Italia nel 1969 per Mondadori, Lo scherzo è il primo romanzo di Milan Kundera. Oggi tutti i suoi romanzi sono disponibili presso la casa editrice Adelphi e il suo stile iconico. Siamo a Praga poco dopo la famose proteste della Primavera di Praga dove uno studente si rovina l’esistenza a causa di uno semplice scherzo.
Lo studente Ludvík scrive, per scherzo, una cartolina con tre righe beffarde sull’ottimismo socialista e la spedisce a una sua compagna, una bella ragazza che prende tutto sul serio. Ma questo prendere tutto sul serio è anche «il genio stesso dell’epoca». Cento mani si alzano per condannare quella cartolina. Siamo a Praga, subito dopo il 1948. Ludvík perde ogni diritto, la sua vita è sfigurata per sempre da quel piccolo scherzo.


Milan Kundera Lo scherzo
Amori ridicoli la raccolta di racconti di Milan Kundera (1970)
Amori ridicoli è una raccolta di racconti che Milan Kundera fa uscire inizialmente in 3 volumi (1963, 1965 e 1968). Solo successivamente, nel 1970 verranno riuniti dall’autore che deciderà di eliminare un racconto dal totale. Nel 1981, un ulteriore racconto verrà eliminato dalla raccolta, che apparirà come la troviamo oggi. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1973, ecco i 7 titoli dei racconti di Kundera: Nessuno riderà, La mela d’oro dell’eterno desiderio, Il falso autostop, Il simposio, Che i vecchi morti cedano il posto ai giovani morti, Il dottor Havel vent’anni dopo, Eduard e Dio.
Ammetto che qualche titolo, così come il titolo della raccolta, mi ha intrigato e penso che potrei leggerlo presto.


Amori ridicoli la raccolta di racconti di Milan Kundera
Il valzer degli addii, il secondo romanzo di Milan Kundera (1972)
Il libro Il valzer degli addii compare in Italia nel 1977 per Bompiani. Diviso in 5 atti il secondo romanzo di Kundera è un lavoro omogeneo, teatrale e privo di digressioni (come dice l’autore stesso).
La storia si sviluppa nell’arco temporale di cinque giorni e inizia con la gravidanza provocata da una notte di passione tra Ružena, infermiera in un piccolo centro termale, e Klíma, noto trombettista nazionale, il quale però è sposato con Kamila, moglie consumata dalla gelosia verso il marito e vinta dalla consapevolezza che il tradimento è il calice amaro di cui ogni moglie deve abbeverarsi in silenzio (Wikipedia).
Klíma cerca di convincere Ružena, ad abortire e questo darà il gancio per l’autore per nel romanzo tematiche di carattere etico-religiose relative legate alla tutela della vita sin dalla sua prima espressione.


il valzer degli addii milan kundera copertina adelphi
La vita è altrove del 1973
Milan Kundera definisce così La vita è altrove:
«Per me La vita è altrove è il romanzo della rivoluzione europea in quanto tale, condensata».
Il romanzo narra la vita di Jaromil, un giovane poeta, nella Cecoslovacchia degli anni ’30 e ’40. Cresciuto come un bambino viziato, Jaromil si rifugia in un mondo immaginario poetico per sfuggire alla realtà. Durante il periodo comunista, diventa un poeta di regime e perde il contatto con la realtà. Identificandosi completamente con il suo eroe immaginario, viene umiliato dal suo maestro e andrà incontro ad un fato avverso.


la vita è altrove copertina adelphi milan kundera
Il libro del riso e dell’oblio il terzo romanzo di Milan Kundera (1979)
Il terzo romanzo di Milan Kundera, Il libro del riso e dell’oblio, arriva in Italia nel 1980 con Bompiani, e solo nel 1991 uscirà con Adelphi, che ha fatto dell’autore uno dei suoi cavalli di battaglia. Siamo avanti ad un romanzo pieno di variazioni, un romanzo diverso da quelli a cui siamo abituati.
Cambiano totalmente i personaggi e le situazioni, in ciascuna delle sette parti in cui (come d’obbligo in Kundera) il libro si divide. Ciascuna è autosufficiente – e tutte si susseguono «come le diverse tappe di un viaggio che ci conduce all’interno di un tema, all’interno di un pensiero, all’interno di una sola e unica situazione la cui comprensione, per me, si perde nell’immensità». Su tutto, un gesto si mostra con peculiare insistenza: il tentativo di sottrarsi alla cancellazione di ciò che è avvenuto. Come dice un personaggio del romanzo: «la lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio».
L’insostenibile leggerezza dell’essere il capolavoro di Kundera – 1984
Probabilmente L’insostenibile leggerezza dell’essere è il libro più conosciuto e più letto di Milan Kundera. Questo è un romanzo che ha ispirato, emozionato e commosso. Quante frasi famose di Kundera sono estratte da questo libro? Tante, quasi troppe.
Il romanzo i Milan Kundera esce in Italia nel 1985 con Adelphi con la traduzione di Antonio Barbato (ovvero Giuseppe Dierna – fonte Wikipedia). Prima di scoprire la trama, ecco cosa diceva Italo Calvino del romanzo: il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere
E ora per chi non la conoscesse vediamo la trama.
Il romanzo si svolge a Praga negli anni intorno al 1968 e racconta la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi durante la Primavera di Praga e l’invasione del Patto di Varsavia. La storia ruota attorno al “Quartetto di Kundera”, un gruppo di persone conosciute da questo nome. Il quartetto è composto da Tomáš, un famoso chirurgo che perde il lavoro a causa di un articolo critico verso i comunisti cechi; la sua compagna Tereza, una fotografa; Sabina, una pittrice e amante di Tomáš; e Franz, un professore universitario e altro amante di Sabina. Il romanzo segue le vite di questi quattro personaggi fino alla fine della storia.
L’immortalità di Milan Kundera – 1990
Eccoci do fronte ad un altro dei romanzi di punta di Milan Kundera. Pubblicato nel 1990, il romanzo arriva subito in Italia nello stesso anno sempre per la casa editrice Adelphi. Il romanzo si divide in sette diverse parti, ognuna delle quali si occupa di tematiche particolari riguardanti l’esistenza umana.
Vediamo una donna alle prese con un matrimonio idilliaco, l’essere umano alla ricerca di immortalità, il conflitto a causa delle diversità tra due sorelle, domande sull’amore e sulla sua volontà di tenersene alla larga.
Un libro breve di grande riflessione che porta grandi stimoli nelle sue 158 pagine.
La lentezza di Milan Kundera – 1995
Pubblicato nel 1995 anche in Italia per Adelphi, La lentezza di Milan Kundera è un nuovo modo di parlare dei vizi e delle virtù umane inserendo i personaggi in un castello francese adibito ad hotel. Qui viene ospitato un convegno di entomologia e si intrecciano le vicende di alcuni fra gli ospiti: personaggi di varia umanità, che – come di consueto nelle opere di Kundera – incarnano i vizi e vezzi umani quotidiani.
L’identità di Milan Kundera (1998)
L’identità è il romanzo di Kundera che approfondisce il confronto con l’altro, soprattutto nella coppia. Il libro è pubblicato nel 1997 e arriva in Italia con Adelphi nello stesso anno con la traduzione di Ena Marchi. Qui in basso la trama.
Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, in cui l’identità dell’altro si cancella, mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. Questo avviene anche all’interno di una coppia – anzi, soprattutto in una coppia, perché chi ama teme sopra ogni altra cosa di «perdere di vista» l’essere amato. Con la sua arte stupefacente della dilatazione e variazione dell’attimo significativo, Kundera ha fatto di questa situazione, con il vago senso di panico che ad essa si accompagna, il tessuto stesso del suo nuovo romanzo. Qui la brevità si congiunge all’intensità e un istante di smarrimento segna l’avvio di una vicenda labirintica nel corso della quale il lettore sarà costretto a varcare più volte la frontiera fra il reale e l’irreale – o fra ciò che accade nel mondo esterno e ciò che una mente elabora in solitudine. Soltanto Kundera, fra gli scrittori di oggi, poteva riuscire a trasformare una percezione così segreta e sconcertante in materia romanzesca e a farne uno dei suoi libri più alti, dolorosi e illuminanti. E infine, a sorpresa, un romanzo d’amore. Questa edizione dell’Identità è la prima al mondo.
L’ignoranza di Milan Kundera uscito nel 2001
Trama
Un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio. Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d’amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude della storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza “i loro ricordi non si assomigliano”. Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è solo un’illusione. D’altro canto, che può fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una “insignificante minuscola particella”? Viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.
La festa dell’insignificanza di Kundera – 2013
Gettare una luce sui problemi più seri e al tempo stesso non pronunciare una sola frase seria, subire il fascino della realtà del mondo contemporaneo e al tempo stesso evitare ogni realismo – ecco La festa dell’insignificanza. Chi conosce i libri di Kundera sa che il desiderio di incorporare in un romanzo una goccia di “non serietà” non è cosa nuova per lui. Nell’Immortalità Goethe e Hemingway se ne vanno a spasso per diversi capitoli, chiacchierano, si divertono. Nella Lentezza, Vera, la moglie dell’autore, lo mette in guardia: “Mi hai detto tante volte che un giorno avresti scritto un romanzo in cui non ci sarebbe stata una sola parola seria … Ti avverto però: sta’ attento”. Ora, anziché fare attenzione, Kundera ha finalmente realizzato il suo vecchio sogno estetico – e “La festa dell’insignificanza” può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell’umorismo.