

L’ultima sirena
Leggere L’ultima sirena di Iida Turpeinen
L’ultima sirena di Iida Turpeinen è un romanzo d’esordio che intreccia storia, scienza e narrativa per raccontare la tragica estinzione della ritina di Steller, un mammifero marino scoperto nel XVIII secolo e scomparso in meno di trent’anni. Attraverso le vite di scienziati, artisti e ambientalisti, il libro esplora l’impatto dell’uomo sulla natura e la bellezza delle specie perdute.
3 motivi per leggere L’ultima sirena
Viaggio storico attraverso tre secoli: Il romanzo attraversa diverse epoche, dal 1741 al 1950, offrendo una panoramica sull’evoluzione del rapporto tra uomo e natura.
Personaggi profondamente delineati: Le storie di Georg Wilhelm Steller, Hilda Olson e John Grönvall mostrano come la scoperta della ritina abbia influenzato le loro vite, rappresentando diverse prospettive sull’interazione con il mondo naturale.
Riflessione sull’impatto umano sull’ambiente: La narrazione evidenzia le conseguenze delle azioni umane sull’ecosistema, invitando a una maggiore consapevolezza e responsabilità verso la conservazione della biodiversità.
L’ultima sirena di Iida Turpeinen tra uomo e natura
L’autrice racconta la vera storia della Ritina di Steller, un gigantesco mammifero marino scoperto nel 1741 e dichiarato estinto meno di trent’anni dopo. Ma più che un semplice resoconto storico, il libro è una meditazione poetica sulla relazione tra l’uomo e la natura, sulla conoscenza come atto di scoperta ma anche di distruzione, e sulla fragilità del nostro ecosistema.
Conclusioni
“L’ultima sirena” è ideale per gli appassionati di narrativa storica, per chi è interessato alle tematiche ambientali e per coloro che apprezzano storie che intrecciano scienza e letteratura. La prosa evocativa di Turpeinen offre una lettura coinvolgente per chi desidera riflettere sul rapporto tra uomo e natura.
Voto
Link utili su L’ultima sirena
Citazioni dal libro
Ne L’ultima sirena, il destino della ritina di Steller, attraverso le vite di collezionisti ossessivi, ambientalisti entusiasti, scienziati inquieti e scienziate mai riconosciute, si fa simbolo dell’irreversibile distruzione della natura, e al tempo stesso celebra magnificamente il miracolo della vita.