Italo Calvino tutti i romanzi in ordine cronologico

Italo Calvino tutti i romanzi in ordine cronologico

Italo Calvino: tutti i romanzi in ordine cronologico

In questo articolo Italo Calvino tutti i romanzi in ordine cronologico vedremo insieme tutti i romanzi di Italo Calvino in ordine cronologico. Il motivo di questo articolo è molto semplice: il 15 ottobre 2023 ricorrono i 100 anni dalla nascita di Calvino, nato a Santiago de las Vegas, a Cuba nel 1923. Italo Calvino con i suoi libri ha conquistato il pubblico italiano e scritto alcune delle pagine più belle e più importanti della nostra lingua.
Un autore produttivo e variegato, Calvino ha spaziato tra romanzi, racconti saggi e molto altro. In questo articolo in visto dei 100 anni dalla nascita (vi consiglio a tal proposito Favoloso Calvino alle Scuderie del Quirinale dal 13 ottobre al 4 febbraio) ripercorriamo tutti i romanzi di Italo Calvino in ordine cronologico. Quindi iniziamo subito!

Nota per i lettori: tutti i libri sono presentati con la copertina Einaudi più recente per facilitarvi l’eventuale acquisto. Buona lettura!

  • Il sentiero dei nidi di ragno, Torino, Einaudi, 1947.
  • Il visconte dimezzato, Torino, Einaudi, 1952.
  • Il barone rampante, Torino, Einaudi, 1957.
  • La speculazione edilizia, Torino, Einaudi, 1958.
  • Il cavaliere inesistente, Torino, Einaudi, 1959.
  • I nostri antenati (Il cavaliere inesistente; Il visconte dimezzato; Il barone rampante), Torino, Einaudi, 1960.
  • La giornata d’uno scrutatore, Torino, Einaudi, 1963.
  • Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, Torino, Einaudi, 1963.
  • Le città invisibili, Torino, Einaudi, 1972.
  • Il castello dei destini incrociati, Torino, Einaudi, 1973 (include anche La taverna dei destini incrociati, aggiunta dall’autore per questa edizione).
  • Se una notte d’inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979.
  • Palomar, Torino, Einaudi, 1983.

Il sentiero dei nidi di ragno, l’esordio di Italo Calvino nel 1947

Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino ed è pubblicato nel 1947 da Einaudi. E’ la storia di un bambino che vive in Liguria all’epoca della seconda guerra mondiale e della Resistenza partigiana sotto dominio nazifascista. Il punto di vista del libro permette a Calvino di giocare molto sulla sua propensione al fantastico. Questo libro ve lo presento come lo presentano i grandi editori, con le parole di Calvino.

“Questo romanzo è il primo che ho scritto; quasi posso dire la prima cosa che ho scritto, se si eccettuano pochi racconti. Che impressione mi fa, a riprenderlo in mano adesso? Più che come un’opera mia lo leggo come un libro nato anonimamente dal clima generale d’un’epoca, da una tensione morale, da un gusto letterario che era quello in cui la nostra generazione si riconosceva, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Al tempo in cui l’ho scritto, creare una ‘letteratura della Resistenza’ era ancora un problema aperto, scrivere ‘il romanzo della Resistenza’ si poneva come un imperativo; …ogni volta che si è stati testimoni o attori d’un’epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale …A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l’avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d’un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l’aspro sapore, il ritmo…” (Italo Calvino)

Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino - copertina

 

Il visconte dimezzato il secondo romanzo di Italo Calvino

Nel 1952 Einaudi pubblica il secondo romanzo di Italo Calvino, Il visconte dimezzato.

«Nella guerra tra Austria e Turchia del 1716, il visconte Medardo di Terralba viene colpito da una cannonata turca in pieno petto e torna a casa dimezzato. Questo truculento inizio dà l’avvio a una fiaba cadenzata come un balletto, nella quale attorno al mezzo-visconte si muovono e s’affannano sudditi più dimezzati di lui: il dottor Trelawney la cui scienza trascura gli esseri umani, il carpentiere Pietrocchiodo che costruisce mirabili ordigni cercando di non pensare che sono forche, l’astratto moralismo dei profughi ugonotti, il decadente edonismo del lazzaretto dei lebbrosi. È una fantasia paga del fuoco di fila delle sue trovate, questa di Calvino, o una pensosa allegoria della condizione dell’uomo contemporaneo sempre “alienato”, mutilato, impossibilitato a raggiungere l’integrità, la completezza?»

Il visconte dimezzato - Italo Calvino - copertina

 

Il barone rampante, il terzo romanzo di Italo Calvino

Nel 1957 Einaudi pubblica il terzo romanzo di Italo Calvino, Il barone rampante.
Il romanzo è destinato ad un successo grande e duraturo, e finirà insieme al Visconte dimezzato e al futuro Cavaliere inesistente nella trilogia I nostri antenati.

E’ una storia che inizia con una grande presa di posizione alla quale segue una scelta definitiva. Con Cosimo, il protagonista salteremo di ramo in ramo, pagina dopo pagina, alla scoperta di un nuovo punto di vista per vivere la vita.

Ecco come viene presentato il libro:

«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all’altra, decide che non scenderà più. L’Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l’intera vita sugli alberi, una vita tutt’altro che monotona, anzi: piena d’avventure, e tutt’altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza. Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d’un carrubo e resta più inafferrabile d’un animale selvatico. Il vero modo d’accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell’umorismo poetico e fantastico»

Il barone rampante - Italo Calvino - copertina

 

La speculazione edilizia è il quarto romanzo di Italo Calvino

La speculazione edilizia di Italo Calvino esce nel 1958 con Einaudi. E’ uno dei romanzi meno mainstream e meno nominati, e anche io lo conosco poco al punto che vorrei recuperarlo. Quindi ecco come viene presentato il libro:

«Di solito mi piace raccontare storie di gente che riesce in quel che vuol fare (e di solito i miei eroi vogliono cose paradossali, scommesse con se stessi, eroismi segreti) non storie di fallimenti o di smarrimenti. Se nella Speculazione edilizia ho raccontato la storia d’un fallimento (un intellettuale che si costringe a fare l’affarista, contro tutte le sue più spontanee inclinazioni) l’ho raccontata (legandola molto a un’epoca ben precisa, all’Italia degli ultimi anni) per rendere il senso di un’epoca di bassa marea morale. La speculazione edilizia tra le storie che ho scritto è quella in cui sento d’aver detto più cose, ed è anche quella che più si avvicina ad un romanzo, anche se è breve. E, dovendo assegnare gli “Oscar” ai migliori miei personaggi, sceglierei pure tra quelli della Speculazione edilizia: all’impresario darei l’Oscar per il miglior personaggio oggettivo, “a tutto tondo”, e a Quinto per il miglior personaggio soggettivo, semiautobiografico.»

La speculazione edilizia - Italo Calvino - copertina

 

Il cavaliere inesistente, il terzo romanzo degli Antenati

Con Il cavaliere inesistente Italo Calvino completa la futura trilogia de I nostri antenati. Il libro esce nel 1959 e porta una storia medievale apparentemente ariostesca. Il protagonista è un armatura vuota e tanto ci basta per procedere con la lettura di questo breve romanzo, un vero capolavoro di Calvino.
Ecco la trama del libro:

«Stavolta Calvino si è spinto più a ritroso nei secoli e il suo romanzo si svolge tra i paladini di Carlomagno, in quel Medioevo fuori d’ogni verosimiglianza storica e geografica che è proprio dei poemi cavallereschi. Ma il sapore delle invenzioni calviniane è più che mai moderno. Quando sarebbe stato possibile dar vita ad Agilulfo, il cavaliere inesistente, se non oggi, nel cuore della più astratta civiltà di massa, in cui la persona umana tanto spesso appare cancellata dietro lo schermo delle funzioni, delle attribuzioni e dei comportamenti prestabiliti? … Ma quel che più conta è che Il cavaliere inesistente si legge prescindendo da tutti i possibili significati, divertendosi alle avventure di Agilulfo e di Gurdulù, della fiera amazzone Bradamante e del giovane Rambaldo, del cupo Torrismondo, della maliziosa Priscilla e della placida Sofronia. In mezzo al succedersi di trovate buffonesche, di battaglie e duelli e naufragi, non si tarda a scoprire l’accento solito di Calvino, la sua morale attiva e il suo ironico e malinconico riserbo, la sua aspirazione a una pienezza di vita, a un’umanità totale.»

Il cavaliere inesistente - Italo Calvino - copertina

 

I nostri antenati, la raccolta del 1960

Presentiamo la raccolta de I nostri antenati, pubblicata sempre con Einaudi, con le parole usate da Italo Calvino per presentarla:

«Raccolgo in questo volume tre storie che ho scritto nel decennio ’50-60 e che hanno in comune il fatto di essere inverosimili e di svolgersi in epoche lontane e in paesi immaginari. Ho voluto farne una trilogia d’esperienze sul come realizzarsi esseri umani: nel Cavaliere inesistente la conquista dell’essere, nel Visconte dimezzato l’aspirazione a una completezza al di là delle mutilazioni imposte dalla società, nel Barone rampante una via verso una completezza non individualistica da raggiungere attraverso la fedeltà a un’autodeterminazione individuale: tre gradi d’approccio alla libertà. E nello stesso tempo ho voluto che fossero tre storie, come si dice, “aperte”, che innanzi tutto stiano in piedi come storie, per la logica del succedersi delle loro immagini, ma che comincino la loro vera vita nell’imprevedibile gioco d’interrogazioni e risposte suscitate nel lettore. Vorrei che potessero essere guardate come un albero genealogico degli antenati dell’uomo contemporaneo, in cui ogni volto cela qualche tratto delle persone che ci sono intorno, di voi, di me stesso.»

I nostri antenati: Il visconte dimezzato-Il barone rampante-Il cavaliere inesistente - Italo Calvino - copertina

 

La giornata d’uno scrutatore, il romanzo di Calvino del 1963

La trama del breve romanzo La giornata d’uno scrutatore è molto semplice. Un cittadino chiamato a fare da scrutatore a Torino nel 1953 finirà la giornata in qualche modo cambiato dalle esperienze che ha vissuto.
Calvino lo presenta così, e chi siamo noi per non rispettarlo?

«I temi che tocco con La giornata d’uno scrutatore, quello della infelicità di natura, del dolore, la responsabilità della procreazione, non avevo mai osato sfiorarli prima d’ora. Non dico ora d’aver fatto più che sfiorarli; ma già l’ammettere la loro esistenza, il sapere che si deve tenerne conto, cambia molte cose… È un racconto non molto lungo, e in cui non succedono molte cose; è tenuto su più che altro dalle riflessioni del protagonista: un cittadino cui durante le elezioni (siamo nel 1953) è toccato il compito di fare lo “scrutatore” in una sezione elettorale che si trova all’interno del “Cottolengo” di Torino… No, per poco che cominci a spiegare e a commentare quello che ho scritto, dico delle banalità… Insomma, tutto quel che mi sentivo di dire è nel racconto, ogni parola in più già comincia a tradirlo. Dirò soltanto che lo scrutatore arriva alla fine della sua giornata in qualche modo diverso da com’era al mattino; e anch’io, per riuscire a scrivere questo racconto, ho dovuto in qualche modo cambiare.»

La giornata d'uno scrutatore - Italo Calvino - copertina

 

Marcovaldo, il libro di Italo Calvino del 1963

Marcovaldo è uno dei libri più conosciuti di Italo Calvino. Un percorso in tante favole, di cui Marcovaldo è il protagonista e va alla ricerca della Natura. Tra satira e uno stile quasi fumettistico scopriamo uno dei libri più attuali di Calvino che ci fa riflettere sul concetto di Uomo, città e natura.

«In mezzo alla città di cemento e asfalto, Marcovaldo va in cerca della Natura. Ma esiste ancora, la Natura? Quella che egli trova è una Natura dispettosa, contraffatta, compromessa con la vita artificiale. Personaggio buffo e melanconico, Marcovaldo è il protagonista d’una serie di favole moderne, dove Italo Calvino va segnando, come in un suo blocknotes segreto, avvenimenti impercettibili nella vita di una grande città industriale, quali possono essere il passaggio d’una nuvola carica di pioggia o l’arrivo mattutino d’uno sbuffo di vento. Quando le avventure di Marcovaldo hanno raggiunto un bel numero, seguendo come un colorato calendario l’alternarsi delle stagioni, Calvino le ha disposte in un libro. Partite come divagazioni comico-poetiche sul tema – “neorealistico” per eccellenza – della più elementare lotta per la vita, le venti favole di Marcovaldo arrivano alla rappresentazione della più complicata realtà d’oggi, alla satira del “miracolo economico” e della “civiltà del consumo”; ma sempre restano fedeli a una classica struttura narrativa: quella delle storielle a vignette dei giornalini per l’infanzia. Marcovaldo non è altro che un Fortunello contemporaneo, un Bonaventura all’incontrario, un Pampurio dei caseggiati popolari.»

Marcovaldo - Italo Calvino - copertina

 

Le città invisibili, di Italo Calvino nel 1972

Perchè gli uomini sono finiti per vivere nelle città? Le città invisibili di Calvino, o meglio il suo Marco Polo, parlano proprio di questo, memorie, desideri e segni.

Ecco come lo presenta Calvino:

«”Le città invisibili” si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan imperatore dei Tartari. A questo imperatore melanconico, che ha capito che il suo sterminato potere conta ben poco perché tanto il mondo sta andando in rovina, un viaggiatore visionario racconta di città impossibili … Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi. Il mio libro s’apre e si chiude su immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici.»

Le città invisibili - Italo Calvino - copertina

 

Il castello dei destini incrociati, del 1973

Il castello dei destini incrociati è una raccolta di racconti complessa, dal quale mi aspettavo tutt’altro e che infatti mi è piaciuto meno. Calvino faticò molto per terminarlo, alla ricerca costante dell’incastro perfetto dei suoi racconti. Qui il link per la prima edizione del libro: https://amzn.to/4h42etr

Ecco come lo presenta Calvino:

«Il significato d’ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che la precedono e la seguono; partendo da questa idea, mi sono mosso in maniera autonoma, secondo le esigenze interne al mio testo. Mi sono applicato soprattutto a guardare i tarocchi con attenzione, con l’occhio di chi non sa cosa siano, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un’iconologia immaginaria. Ho cominciato con i tarocchi di Marsiglia, cercando di disporli in modo che si presentassero come scene successive d’un racconto pittografico. Quando le carte affiancate a caso mi davano una storia in cui riconoscevo un senso, mi mettevo a scriverla.»

Il castello dei destini incrociati - Italo Calvino - copertina

 

Se una notte d’inverno un viaggiatore , Calvino torna con un romanzo nel 1979

Se una notte d’inverno un viaggiatore è un romanzo davvero peculiare nella produzione di Calvino e in tutta la narrativa italiana e non di quel periodo. Sicuramente questo romanzo di Italo Calvino è tra i miei preferiti, forse il mio preferito.
Lo scrittore si cimenta nella scrittura di una storia che vede un Lettore e una Lettrice alla ricerca di un libro e della sua continuazione, finendo puntualmente per imbattersi in un libro nuovo. Non aggiungo altro, leggete come lo presenta Calvino e poi prendetelo:

«L’impresa di cercare di scrivere romanzi “apocrifi”, cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l’ho portata fino in fondo nel mio libro Se una notte d’inverno un viaggiatore. È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro … Più che d’identificarmi con l’autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d’identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d’un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d’altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.»

Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo Calvino - copertina

 

Palomar, del 1983

Con Palomar si chiude la nostra lista di romanzi di Italo Calvino, ma qui sotto troverete un elenco di testi dell’autore da leggere e conoscere se volete approfondire la opera. Potete trovare Palomar anche vicino alle Scuderie del Quirinale a Roma. Le luminarie in onore di Italo Calvino per i cento anni dalla nascita, rappresentano anche il signor Palomar, protagonista di questo libro. Ricordate che la mostra Favoloso Calvino è alle Scuderie dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024. 

«Chi è il signor Palomar che questo libro insegue lungo gli itinerari delle sue giornate? Il nome richiama alla mente un potente telescopio, ma l’attenzione di questo personaggio pare si posi solo sulle cose che gli capitano sotto gli occhi nella vita quotidiana, scrutate nei minimi dettagli con un ossessivo scrupolo di precisione. … Uomo taciturno, forse perché ha vissuto troppo a lungo in un’atmosfera inquinata dal cattivo uso della parola, Palomar intercetta segnali fuori d’ogni codice, intreccia dialoghi muti, tenta di costruirsi una morale che gli consenta di restare zitto il più a lungo possibile. Ma potrà mai sfuggire all’universo del linguaggio che pervade tutto il dentro e tutto il fuori di se stesso? Forse è per rintracciare il filo del discorso che scorre là dove le parole tacciono, che egli tende l’orecchio al silenzio degli spazi infiniti o al fischio degli uccelli, e cerca di decifrare l’alfabeto delle onde marine o delle erbe d’un prato.»

Palomar - Italo Calvino - copertina

 

Italo Calvino, tutti i racconti

  • Ultimo viene il corvo, Torino, Einaudi, 1949.
  • La formica argentina, in Botteghe Oscure, n. 10, 1952.
  • L’entrata in guerra, Torino, Einaudi, 1954.
  • Fiabe italiane, raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da I. Calvino, Torino, Einaudi, 1956.
  • I giovani del Po, in “Officina”, gennaio 1957-aprile 1958.
  • I racconti, Torino, Einaudi, 1958.
  • La gran bonaccia delle Antille, in “Città aperta”, n. 4-5, 25 luglio 1957.
  • La nuvola di smog e La formica argentina, Torino, Einaudi, 1965.
  • Le cosmicomiche, Torino, Einaudi, 1965.
  • Ti con zero, Torino, Einaudi, 1967.
  • La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche, Milano, Club degli Editori, 1968.
  • Gli amori difficili, Torino, Einaudi, 1970.
  • Cosmicomiche vecchie e nuove, Milano, Garzanti, 1984.
  • Sotto il sole giaguaro, Milano, Garzanti, 1986.
  • Flirt prima di battersi (1946): racconto inedito apparso sull’inserto culturale Robinson (La Repubblica) n. 180 del 16 maggio 2020; pubblicato in Il sentiero dei nidi di ragno, Collana Oscar moderni Cult, Mondadori, 2020.
  • Il teatro dei ventagli, con i bozzetti di Mario Scialoja, a cura di Mario Barenghi, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023.
  • Un dio sul pero. Racconti e apologhi degli anni Quaranta, a cura di Bruno Falcetto, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023.